Non tutte le nuove tecnologie sono rispettose dell'uomo e dell'ambiente che a lui serve per vivere. L'Associazione Comitato a Tutela dei Diritti Imola, vuole riempire un vuoto di informazione, valutare le nuove scoperte e l'impatto che avranno sulla qualità della nostra vita, nonché eventuali rischi per la nostra salute ad esse connessi

martedì 15 febbraio 2022

QUELLO CHE ABBIAMO NON E’ QUELLO CHE CI SERVE

Ci sarebbero molti problemi da risolvere


L’allarme era stato lanciato un anno fa: 992 ponti che attraversano le strade e autostrade italiane gestite da Anas, costruiti in buona parte negli anni Sessanta, risultavano senza padrone...non avevano un proprietario certo che provvedesse alla manutenzione. La mappa era stata realizzata dopo che ci scappò il morto: anno 2016, cavalcavia di Annone, dietro il crollo si scoprì l’assenza di manutenzione dovuta al fatto che nessuno sapeva di doversene occupare, mentre il traffico pesante continuava a passarci sopra. In attesa di capire se queste strutture sono in carico a Province, Comuni o Consorzi, Il Ministero delle Infrastrutture tranquillizzava dunque tutti chiedendo ad Anas di sorvegliarli «al fine di assicurare l’incolumità della vita umana», scriveva preoccupato il direttore generale del Trasporto stradale, Antonio Parente. Un anno dopo a che punto siamo? I ponti in questione sono stati controllati? L’incolumità è stata garantita? Risposta: ci sono ancora 763 cavalcavia “senza proprietà” e su questi non sono state fatte le ispezioni approfondite, previste per legge con annuale, ma soltanto quelle «a vista» dei cantonieri. Questo è strano…con l’imponente burocrazia che abbiamo, dovremmo sapere tutto su qualsiasi viadotto o ponte.
Il Progresso ha sempre più “fame di energia”.
  • La rete internet consuma sempre più energia e contribuisce enormemente alla crisi climatica, mettendo a rischio la sua stessa esistenza. Qual è la via d'uscita? La politica ha dimostrato di non essere in grado di fare scelte “tecniche”.
  • Monopattini, auto elettriche, auto “blu”, la totale scomparsa dei mulini ad acqua i nuovi televisori, aumentano i consumi.
  • La serie di NO ai termovalorizzatori, il NO allo sfruttamento del giacimento Italo-Greco, il NO alle poche pale eoliche che sarebbe possibile mettere…il NO a ricorrere a consulenze universitarie per la ricerca di soluzioni, hanno portato alla catastrofe attuale.
Ho detto “catastrofe”! Questa mattina ero all’HERA, in coda per pagare e ho sentito il Signore che era davanti a me dire: “Come faccio a pagare una bolletta di 950 euro se non arrivo a 900 euro di pensione??? Bella domanda alla quale la politica faticherà a rispondere!
Dopo anni di restrizioni “COVID”, quel signore rischia di dover mangiare alla mensa dei poveri – se lo lasciano entrare- e di ritrovarsi senza luce, gas ed acqua.

Ma ci sono altri modi per avere energia? Ce ne sono decine ma non sono adatti a soddisfare una Nazione! Altri sono allo studio ma non ancora pronti. Abbiamo le centrali atomiche nuove, mai usate…dobbiamo ritornare a quelle o ai sistemi che si usavano appena finita la guerra? Non c’era benzina e tutti i mezzi su ruote, avevano il “gasometro” e bruciavano legna! Ora ci sono venti di guerra e tutti mostrano i muscoli dispiegando eserciti pronti a combattere…ma non lo faranno perché tutti sanno che il danno prodotto da una guerra combattuta con le armi di oggi, produrrebbe un danno irreversibile.

Automobile a gasogeno d' epoca

Ma aggiungere – a popoli già ”provati” la paura di un nuovo e grande problema è utile per distrarre l’attenzione dai rincari delle bollette e dell’inflazione!!!

Automobile a gasogeno moderna

Sebbene inquini meno di un'auto a benzina e utilizzi una fonte di energia rinnovabile, non è una soluzione ideale. L'unità di produzione di gas è molto pesante e occupa molto spazio, le prestazioni del motore sono piuttosto limitate, ci sono almeno 10 minuti in attesa di raggiungere la temperatura operativa, tra gli altri svantaggi. Tuttavia, in futuro, con la ricerca e gli investimenti, forse questi problemi possono essere superati e il mondo vedrà i veicoli a legna come una vera opzione.

Gian Franco Bonanni


mercoledì 9 febbraio 2022

IL “BUON PADRE DI FAMIGLIA”

Questa frase era spesso usata in molte sentenze… ad esempio, se un minorenne riceveva una eredità consistente, in attesa della sua maggiore età, la sua ricchezza era amministrata da un maggiorenne di fiducia che doveva gestirla con l’onestà, la diligenza di un buon padre di famiglia. Una Nazione, la si può definire una grande famiglia che va gestita con diligenza e onestà.

Ora gli scienziati sono concordi nel dire che il pianeta è in “allarme rosso” perciò – consapevoli di questo – bisognerebbe agire coscientemente in tal senso, cosa difficile da fare quando le conoscenze tecniche dei “politici decisori” sono nulle e l’intero apparato produttivo è imperniato sul consumismo. Il riciclo dei materiali, è scarso, molto inquinante e spreca enormi quantità di energia.

Bisogna educare l’umanità a consumare di meno… i prodotti non debbono nascere ad obsolescenza programmata… le riparazioni devono essere possibili! Si spreca e si inquina molto meno se si cambia solo un disco di ferodo invece dell’intero “gruppo della frizione” e lo stesso vale quando bisogna cambiare l’intero e costoso gruppo pompa della nafta + resistenza variabile del livello carburante (che costa pochi euro) solo perché sono considerati un unico pezzo. Si spreca l’intera pompa!

Il “consumometro” è un dispositivo che visualizza il consumo istantaneo dell’automobile… costa pochissimo e non ha nulla che possa rompersi. Fa risparmiare almeno il 20% del consumo… e dell’inquinamento ma nessuna automobile ne è dotata.

In agricoltura, bisognerebbe ricorrere al riciclo dei rifiuti organici, gratuiti, efficacissimi e non inquinanti. Alle multinazionali questo non piace!

Non esiste un insetto senza un suo nemico: si stanno sviluppando studi in tal senso usando insetti che aggrediscono i parassiti e nemmeno questo piace alle multinazionali.

Se un aereo veniva abbattuto in guerra, si sostituiva subito ma l’ imperativo era recuperare un pilota già addestrato in mare e per questo ogni aviatore aveva una radio ricetrasmittente assolutamente impermeabile, fissata alla cintura. Il segnale veniva “triangolato” da sensibili parabole a terra e in poco tempo si recuperava il pilota. Ho esaminato uno di questi ricetrasmettitori risalenti ai primi anni ’30 del secolo scorso… nessuna infiltrazione di acqua e guarnizioni erano morbide, ancora elastiche, come fossero state stampate ieri!

Ho esaminato al microscopio un frullatore di 7 anni che – con un piccolo urto – si era spaccato. La plastica sembrava avere l’osteoporosi e non c’era nessun collante in grado di “far presa”.

In altri casi, ho dovuto fabbricarmi dei cacciaviti speciali per smontare piccoli elettrodomestici che usavano viti extra norme U.N.I. solo per non essere smontati!

Certo non è questo il miglior modo per salvare il mondo!!!!

Questo tostapane è costato 8 mila lire 40 anni fa… devo sacrificarlo sull’altare del P.I.L?


Questa bilancina da cucina, made in Germany, precisissima, presa coi “punti di un detersivo”, ha 70 anni! Devo cambiarla per inquinare un po’?


Il treno è il sistema di trasporto meno inquinante e costoso che ci sia.

Ricordo quando c’erano treni merci fino a 70 vagoni… venivano sganciati quelli da lasciare il loco e il treno ripartiva. Poi venivano portati nel cortile del destinatario con camion locali… ogni Stazione ferroviaria aveva il suo scalo merci, anche ad Imola c’era – mal visto dalla FIAT - ma è stato soppiantato dall’ennesimo Super Market!!!

Certo se si consuma meno, bisogna cambiare il sistema di distribuzione della ricchezza per garantire a tutti di vivere dignitosamente.

Si potrebbero anche limitare i nostri sprechi che non sono pochi ma tratterò l’argomento… nel prossimo Post.

Una ricerca che si intitola “Stima dei costi dell’insularità della Sicilia” , curata dalla stessa Regione stima in 7,4% del PIL regionale all’anno, cioè in 6,54 miliardi di euro anno ( dati del 2021 ). In pratica più del costo dello stesso intero progetto e questo OGNI ANNO.

Nessuno ne parla e nessuno sembra sapere quante multe abbiamo pagato all’Europa fino a oggi per le infrazioni. Alcune stime, che girano in rete, parlano di 3,5 miliardi di euro ma non è tutto perché ci sono decine di contenziosi in corso.

In una Sicilia assetata di acqua potabile, è andato in rovina un gigantesco desalinizzatore appena costruito solo perché non c’erano i tecnici necessari a farlo funzionare! Abbiamo comprato vagonate di camici per medici e mascherine da buttare nel pattume… e nessuno è responsabile.

Detto questo, mi sembra evidente che il buon padre di famiglia dovrà lavorare sodo in Italia… ma non solo.

Le navi da crociera – così come sono oggi - sono “macchine inquinanti”

Il turismo spaziale: che diritto ha un milionario di bruciare tonnellate di ossigeno liquido – che è di tutti – per farsi lanciare in orbita due giorni inquinando l’aria che respiriamo noi?

Poi ci sono le nazioni – vedi CINA – che continuano ad inquinare con carbone – in barba agli accordi internazionali.

Ci sono venti di guerra in varie zone del mondo – Europa compresa e nulla è più distruttivo e inquinante della guerra! Tutti lo sanno ma nessuno lo dice.

Io sono nato in un mondo dove la ricchezza di un uomo si misurava dalla credibilità della sua parola… avevamo meno ma si viveva meglio.

ENERGIA!!! Abbiamo urgente bisogno di molta energia

Le poche pale eoliche che avremmo potuto mettere, sono state bloccate da ambientalisti fasulli perché pericolose per gli uccelli ma nessun ambientalista ha contestato le nostre 543.797 licenze di caccia, sicuramente NON PERICOLOSE PER GLI UCCELLI… questa è ipocrisia!

Una serie di termovalorizzatori, ridurrebbe le multe da noi pagate e produrrebbe una buona quantità di energia…

Tra il Salento e Corfù, sotto il mare Jonio, grandi giacimenti di metano aspettano di essere sfruttati dall’Italia e dalla Grecia. Ma l’Italia non vuole. Piattaforme estrattive? Non sia mai, dicono i grillini. Deturperebbero le coste.

Nel frattempo, nelle acque di loro competenza, i greci non perdono tempo. Hanno già dato il permesso di trivellare alla Total e ad altre compagnie. Succhieranno tutto il metano, ovviamente anche quello “italiano”, intascando ricche royalties.

E noi? Noi, i più furbi di tutti, lo compreremo a caro prezzo. Sì, proprio quel metano che Madre Natura ci aveva generosamente regalato.

Paolo Macry (wiki QUI) scrive:

L’Energia si può avere in molti modi e qualsiasi UNIVERSITA’ – se interpellata – potrebbe produrre progetti in tal senso ma ci si guarda bene dall’interpellare i veri esperti del settore.

Vista dall’esterno del “Palazzo”, sembra quasi una consapevole scelta autolesionista.

Oltre 20 anni fa, venne presentata al salone dell’auto Volkswagen XL1, fra le novità Volkswagen al salone di Ginevra, fa il suo debutto la nuova xl1, grazie alla quale si realizza il sogno di Ferdinand Piëch di produrre un'auto in grado di percorrere 100 chilometri con un litro. (link QUI)

Queste considerazioni sono solo una parte del “tutto” che dovrei dirvi.

Credo siano utili sia per informarvi sia per indurvi a valutare – in modo consapevole – le eventuali indicazioni, che verranno proposte, come risoluzione alla grande crisi energetica che stiamo vivendo.

Vi invito ad augurare buon lavoro a colui o colei che avrà il compito di farci da buon padre di famiglia.

Gian Franco Bonanni


giovedì 3 febbraio 2022

CORSO DI APNEISMO

Certo è ancora freddo ma credo sia questo Il momento migliore per cambiare il nostro modo di vedere il mare per viverlo in modo diverso e più completo. Un corso di apneista richiederebbe almeno due mesi di insegnamento abbinato ad esperienza in piscina, più almeno una decina di esperienze in mare a fianco dell’Istruttore. Per “MARE” io non intendo quello visto dall’ombrellone… o quello con un metro di acqua dove tutti scaricano i loro bisogni corporali ma quello limpido, profondo, con fondali rocciosi, anfratti… come si trova in alcune zone della Puglia vicino a Gallipoli o zone dell’Isola d’Elba. La mia è una sorta di “mission impossible” che cercherò di realizzare senza omettere nulla o “semplificare” nessun dettaglio.

 

PREMESSA:

1.      L’ essere umano non è nato per vivere sotto l’acqua ma – con la dovuta preparazione tecnica, - si potranno fare immersioni di due… tre minuti e scendere a 20 metri di profondità…vedere e fotografare cose che gli altri non vedranno mai… relitti di naufragi, parti di antiche anfore, piccoli polpi annidati in anfratti rocciosi e potrete perfino essere utili ad altri in alcune occasioni.

2.      Prima cosa da fare: un controllo medico che escluda problemi polmonari, cardiaci e qualsiasi altra patologia attinente l’apneismo…

3.      E’ necessario saper nuotare per non andare in panico al minimo inconveniente  come un crampo ad una gamba ad esempio… basta un po’ di massaggio in acqua.

I NO da rispettare:

1.      NO fumare, NO qualsiasi tipo di droga, anche leggera, no alcool, no allo sballo perché l’apneismo richiede il pieno controllo di se stessi.

2.      Dopo un pranzo, non andate in acqua prima di 3 ore e mezza per evitare il rischio di sincope per idrocuzione.

Equipaggiamento:

1.      Servitevi solo da esperti del settore… la “maschera” è importantissima... deve essere  professionale e adattarsi perfettamente al viso… appoggiatela al viso… inspirate col naso e trattenete l’aria… lasciate libera la maschera e girate la testa in ogni direzione… se la maschera non cade, è vostra!

2.      Boccaglio: scegliete quelli a tubo grosso.  Forse, all’inizio lo sentirete fastidioso in bocca ma brevemente si adatterà e lo apprezzerete.

3.      Cintura e pesi: immergendosi coi polmoni pieni di aria, è più difficile scendere in profondità…una zavorra aiuta a risparmiare energia, cioè ossigeno…2 Kg. basteranno sicuramente almeno all’inizio…si può sempre variare la zavorra aggiungendo o togliendo un peso…io andavo con 4…5 Kg. ma avevo 4,5 litri di capacità polmonare ed ero allenato per arrivare al mio limite.

4.      Pinne: devono essere professionali, non troppo morbide o troppo corte…un venditore esperto saprà consigliare.

5.      Mai piegare le ginocchia pinneggiando…il corpo deve essere il più possibile idrodinamico e il ginocchio piegato sarebbe un freno.  I movimenti devono essere ampi e lenti per non provocare vortici che sprecano energia.

6.      Profondimetro….esistono profondimetri da polso da pochi euro…oppure orologi Casio impermeabili con profondimetro incorporato… molto precisi e belli da portare.

7.      Una maglia di lana a maniche lunghe, non grossa e di qualsiasi colore: la temperatura del mare difficilmente arriva a 30 gradi mentre il nostro corpo è a 37 gradi…questo provoca un dispendio di energia, quindi  di ossigeno che dobbiamo limitare. La maglia trattiene – attorno al corpo – uno strato di acqua già riscaldata da noi…un millimetro di calore che ci protegge anche da occasionali contatti con piccole meduse e protegge la schiena dal sole.

8.      La boa di segnalazione: è una sorta di palloncino colorato con una bandierina sopra e si attacca alla cintura dei pesi con uno scrocco…la cordicella deve essere lasciata lunga quanto la profondità che intendete raggiungere.  Serve per avvisare i natanti che - sotto la boa-  c’è qualcuno in immersione.  

IMPORTANTE: prima di riemergere ascoltate l’eventuale rumore di motori…guardate verso l’alto…potrebbe esserci una barca…un pedalò…ma la prima cosa di voi che deve emergere, deve essere sempre il braccio destro ben teso verso l’alto, per farvi vedere. Se vi immergete di notte, meglio avere una boa illuminata.

  •      In mare, la nostra voce non è ben percepita da lontano… per far sentire la nostra presenza, meglio portare al collo un fischietto come quello usato dagli arbitri di calcio
  •      Il coltello: ce ne sono di due tipi: da braccio e da caviglia…personalmente preferisco il secondo perché lascia libere le braccia. Il fodero alloggia il coltello tenuto da un elastico e va applicato alla caviglia sinistra: è più “pratico”.

A volte, ho fatto cose che non avrei dovuto fare: l’immersione notturna in solitario è una delle cose più pericolose…ricordo di che mi ritrovai impigliato in una rete da pesca che era vietato mettere in quella zona…ma avevo pila e coltello: tagliai la rete, la tirai in secca poi andai a riferire a chi di dovere.
Un’altra volta esploravo una parete vulcanica verticale quando un polipo mi bloccò un braccio…dovetti tagliare il tentacolo. Ero sicuro di me e non volevo perdermi nulla…e queste cose, forse inconsciamente, andavo un po a cercarmele… le racconto per dissuadere dal fare come me!