Non tutte le nuove tecnologie sono rispettose dell'uomo e dell'ambiente che a lui serve per vivere. L'Associazione Comitato a Tutela dei Diritti Imola, vuole riempire un vuoto di informazione, valutare le nuove scoperte e l'impatto che avranno sulla qualità della nostra vita, nonché eventuali rischi per la nostra salute ad esse connessi

martedì 30 marzo 2021

IL DECESPUGLIATORE Ė NEMICO DELLA BIODIVERSITĂ

Il clima di tensione e di “libertà condizionata” nel quale viviamo, ci porta al bisogno – una tantum – di trattare un argomento “leggero” che serva a migliorare l’ambiente nel quale vivete, rendendolo più bello, piacevole e rilassante.
Guarda QUESTO link.
Come avete potuto vedere nel link qui sopra, la pianta produce fiori…gli insetti che noi tanto combattiamo, provvedono alla impollinazione…i piccoli semi impollinati cadono a terra, qualcuno di loro attecchisce dando poi vita ad una nuova pianta.
Ma se noi non daremo – alla natura – il tempo di compiere il suo ciclo riproduttivo e raderemo al suolo le piantine prima che abbiano sparso i loro semi nel terreno, quel genere di fiori non nascerà più…sarà per sempre estinto nel nostro giardino.
Ma c’è di più…altro malcostume in uso quasi a tutti, è quello di “rastrellare” le piantine tagliate per buttare tutto nel bidone dei rifiuti!
Il questo modo, si buttano tutte le sostanze organiche che – se sparse sul terreno – sarebbero divenute un prezioso concime organico per altre piante.
Dopo alcuni “passaggi” eseguiti in questo modo, il terreno sarà decisamente sterile…incapace di dare nutrimento ad eventuali piante nuove ed i costosi concimi che spargerete faranno solo quello che possono.
Il consiglio che posso dare, è di usare la “compostiera” che altro non è che un recipiente dove si possono buttare i rifiuti organici…bucce di frutta…carni o pesce scaduti…qualsiasi frutta o verdura marcia…cibi rimasti…sfalci di erba e tutto ciò che ha tagliato il decespugliatore.
Tutto sarà “digerito” dalla compostiera e trasformato – GRATIS – nel miglior concime.
Spargetelo sul terreno ed avrete risultati sorprendenti.
Se su Google digiterete la parola “compostiera” troverete informazioni valide come nel video a seguire


Ma i danni fatti dal decespugliatore, non si limitano alle piccole piante…anche gli alberi vengono danneggiati dal taglio della corteccia alla base”…vedi link che segue (Video da Facebook QUI)
E se il danno è consistente, può produrre la morte dell’albero perché è come se fosse stata recisa la vena che – in un corpo umano – riporta il sangue dal cervello al cuore.
Tutte cose banali ma che pochi conoscono e nessuno dice…ma che io ho tratto dal mio libro di “scienza naturali” che studiavo nel primo anno all’Istituto Tecnico Guglielmo Marconi di Forlì.
Qualcuno potrà chiedere a cosa serve sapere queste cose ad un esperto di elettrotecnica…o di elettronica…o a un progettista meccanico?
Io rispondo con una domanda: a cosa serve non saperle???

Gian Franco Bonanni
 

martedì 23 marzo 2021

PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA (ciò che si puote e non ciò che si vuole)

Questa ricerca, è completa e non lascia spazio alla fantasia. Se ne parla da oltre 2000 anni! L’idea infatti di collegare la Sicilia al Continente ha origini molto antiche. I primi progetti risalgono all’epoca dei romani che avevano realizzato un ponte di barche.


  • Il tentativo è narrato da Plinio il Vecchio che parla della costruzione, voluta dal Console Lucio Cecilio Metello nel 251 a. c. per trasportare, dalla Sicilia, 140 elefanti da guerra catturati ai Cartaginesi nella battaglia di Palermo durante la prima guerra Punica.
  • Nonostante i propositi di vari Governi nel corso dei secoli (per esempio Carlo Magno e Roberto il Guiscardo), le oggettive difficoltà dovute alle condizioni ambientali dello stretto, caratterizzate dai fondali marini irregolari e molto profondi (oltre 100 m.), da tumultuose correnti marine e da forti venti in una zona a elevata sismicità, fecero sì che la costruzione di un ponte rimanesse sempre un sfida impossibile per l’ingegneria del tempo.
  • Nel 1840 anche Ferdinando II di Borbone Re delle Due Sicilie pensò alla realizzazione di un ponte incaricando un gruppo di architetti e di ingegneri dell’epoca di fornirgli idee per la costruzione. ma dopo averne costatata la fattibilità poi preferì rinunciare per l’eccessivo costo dell’opera. non ammortizzabile per le casse del Regno.
  • Nel 1870 si parlò dell’attraversamento stabile dello stretto di Messina con il tunnel sottomarino dell’ingegner Carlo Navone, 110 e lode al Politecnico di Torino con tesi su un passaggio ferroviario lungo 22 km. Il progetto che si ispirava a quello di Napoleone di una galleria sotto la Manica ma, ovviamente non se ne fece nulla e lo stesso accadde per un progetto di ponte sospeso studiato nel 1883 e di una galleria sottomarina nel 1921.
  • Nel 1934 il Genio Navale presentò un progetto di ponte tra Punta Faro e Punta Pezzo e l’anno successivo suggerì invece la posa di un enorme tubo di acciaio sottomarino per il transito ferroviario e veicolare ma neanche questi progetti ebbero seguito.
  • Negli anni 50 fu presentato, in un padiglione della fiera di Messina, il primo plastico di un ponte sospeso.
Negli anni 60 cominciarono gli interventi specifici del Ministero dei Lavori Pubblici. Nel 1969, l’ANAS promosse il famoso “concorso di idee per l’attraversamento dello stretto di Messina” che ebbe una partecipazione internazionale. Sei “ idee progetto” meritarono il primo posto ex aequo. Cinque prevedevano un collegamento sospeso tra le due coste e uno, noto come il “ponte di Archimede”, prevedeva un collegamento immerso nell’acqua, una sorta di tunnel a circa 30 m. di profondità. Ma solo nel 1981 fu istituita la SPA “Stretto di Messina” e presentato il progetto preliminare definitivo.
  • Tra il 1981 al 1997, per il progetto vengono spesi 135 miliardi ma tutto fu fermato dal Governo di Prodi entrato in carica nel 2006.
  • Ci fu un tentativo di ripartenza nel 2008 con il nuovo Governo Berlusconi, ma nel 2012 il Governo Monti bloccò il progetto in una maniera definitiva. Nel 2013 la società “Stretto di Messina” SPA fu messa in liquidazione e da allora è gestita da un Commissario. Nel 2016 il Presidente del consiglio Matteo Renzi ripropose la realizzazione del ponte affermando che avrebbe portato alla creazione di 100 mila posti di lavoro, data la portata dell’opera, con un impatto sulle economie regionali e locali assicurato, sia in fase di costruzione nella successiva gestione.
  • Non si sa bene quanto sono costati questi decenni di progettazioni e false partenze. Nel 2009 La Corte dei Conti ha stimato che soltanto che dal1982 al 2005 si siano spesi 130 milioni di euro. Altri Enti . parlano di 600 milioni di euro e potrebbero quasi raddoppiare se lo Stato dovesse perdere la causa con la Società che aveva vinto l’appalto per la costruzione del ponte.
Molti pensano che il ponte di Messina sia una specie di chimera usata dai politici per raccogliere consensi in vista di consultazioni elettorali anche se il vero problema, è fare in modo che resti in piedi!
  • Obiettivamente sarebbe auspicabile “qualcosa” per superare lo stretto di Messina in modo rapido e sicuro, senza inquinare l’ambiente e togliendo alla Mafia il monopolio e il reddito degli attuali traghetti.
  • Supponiamo – per un momento - che il ponte sia già fatto…esista già ! Fino ad ora, l’Etna non ha mai dato grossi problemi…uscivano colate di lava che si riversavano nella “valle del bove” poi tutto si quietava.
Info Etna eruzione a QUESTO LINK
  • Ora l’Etna sembra aver cambiato le sue abitudini…lapilli e cenere a oltre mille gradi di temperatura, scagliati a un Km di altezza, sarebbero ricaduti sul ponte che - quasi sicuramente - non avrebbe resistito al sovraccarico.

venerdì 19 marzo 2021

L'uomo vuole controllare l'universo ma... chi controlla l'uomo?

Chernobyl, Anno 35 dopo l’apocalisse Le radiazioni sono ovunque ma le piante si sono riprese tutto

Leggendo il link pubblicato sopra. È facile capire come la natura non muoia mai.

  • L’incuria e la dabbenaggine dell’uomo hanno provocato una catastrofe.
  • Molti i morti nella zona della centrale…e nell’Europa intera a seguito delle piogge radioattive ma la natura ha reagito.
  • L’enorme bosco cresciuto in questi anni. avrebbe fornito ossigeno…un elemento sinergico alla vita ed alla “normalizzazione” dell’ambiente ma l’uomo ha ancora agito contro la natura e se stesso bruciando il bosco.
Una nuvola radioattiva porterà ancora morte a persone lontane impotenti a difendersi.
  • Anche qui l’uomo si è dimostrato essere il peggior nemico di se stesso e della natura.
  • Anche qui qualcuno ha speculato sulla vita del suo prossimo vendendo cibi contaminati e legname radioattivo.
  • Purtroppo noi possiamo solo dirvi di controllare bene la provenienza di tutto quello che acquistate…e a chi si arricchisce in questo modo, dedico una poesia del Principe Antonio De Curtis…in arte Totò…”la livella”!