Non tutte le nuove tecnologie sono rispettose dell'uomo e dell'ambiente che a lui serve per vivere. L'Associazione Comitato a Tutela dei Diritti Imola, vuole riempire un vuoto di informazione, valutare le nuove scoperte e l'impatto che avranno sulla qualità della nostra vita, nonché eventuali rischi per la nostra salute ad esse connessi

giovedì 29 dicembre 2022

PALMIRO TOGLIATTI

La  mattina del 14 luglio, l’attentatore, lo studente Antonio Pallante, era seduto sulla bici, con la pistola in tasca, aspettando Togliatti in Via della Missione, vicino all’uscita secondaria di Montecitorio, dalla quale Togliatti era solito uscire.

Alle 11,45, Nilde Iotti e Togliatti uscirono dal palazzo insieme.

Antonio Pallante, prese in mano la pistola e si diede alla fuga sparando tre colpi che andarono a segno.

Palmiro Michele Nicola Togliatti è stato un politico, giornalista ed economista italiano, tra i più influenti e popolari dirigenti comunisti mondiali, che guidò il Partito Comunista d'Italia dagli anni '20 agli anni '60, Morì per un'emorragia cerebrale all'età di 71anni.

AI funerale di Togliatti - Si poteva notare il composto dolore di Nilde Iotti che aveva al fianco l'adorata figlia adottiva Marisa Malagoli, era presente anche Luigi Longo, già diventato praticamente, per successione, segretario generale del PCI. Stringeva nelle mani, senza mai abbandonarla, la sua borsa di pelle scura che conteneva i fogli manoscritti del famoso memoriale, il testamento politico di Togliatti che forse qualcuno sarebbe stato interessato ad occultare.

Togliatti rischiò di morire dissanguato nell'attesa dell'ambulanza e infine fu operato dal chirurgo Pietro Valdoni per farsi estrarre i due proiettili dal corpo e sopravvivere.

Valdoni - forse  scambiato per l’attentatore, fu immediatamente arrestato dopo l’attentato  dai carabinieri di Montecitorio a quali non oppose resistenza,

Nilde Iotti


Nilde Iotti venne a contatto col partito comunista nel 1943 e iniziò a collaborare con loro. Fu staffetta partigiana e porta volantini, viveri, medicine e calze di lana con la sua bicicletta. Partecipò attivamente alla lotta di Liberazione attraverso i Gruppi di difesa della donna e nel 1945 l'UDI (Unione Donne Italiane) e le fu affidato anche l'incarico di indagare sulle condizioni delle famiglie più bisognose.

Nilde Iotti, all'anagrafe Leonilde Iotti, è stata una politica italiana. Fu la prima donna nella storia dell'Italia repubblicana a ricoprire la terza carica dello Stato, la presidenza della Camera dei deputati, incarico che detenne dal 20 giugno 1979 al 22 aprile 1992, diventando la presidente della Camera rimasta in carica più a lungo in assoluto nella storia della Repubblica Italiana, per ben 12 anni e 307 giorni.

Correva l'anno 1945 quando l'Italia raggiunse il suffragio femminile: il diritto al voto anche per le donne. Il 30 gennaio 1945, infatti, tra gli argomenti in discussione presso il Consiglio dei ministri ci fu anche la questione del voto alle donne e la maggioranza delle forze politiche si espresse favorevolmente all'estensione. Anche di questo le donne lo devono a Nilde Iotti che fu la prima a far notare a Togliatti che la nascente Costituzione era incompleta! 

Nilde Iotti  disse: Non è giusto e mi dà un senso di angoscia per il nostro futuro vedere che chi difende i propri  diritti sia sbeffeggiato ma questa Repubblica si può salvare!  

Forse l’Italia ha avuto due politici irripetibili non tanto nel partito quanto nell’anima. Loro davano tutto cercando di dare sempre di più e meglio. Non avevano bisogno di insultare o screditare nessuno…i voti arrivavano da soli e questa è la vera forza di un partito ma solo tre mesi dopo, l’Italia precipitava verso la guerra civile.

L'attentato a Palmiro Togliatti

Erano passati tre mesi dalle prime elezioni politiche e la Democrazia Cristiana aveva sconfitto comunisti e socialisti. La campagna elettorale era stata violenta e aveva alimentato divisioni e paure. Un anno dopo Pallante fu processato per tentato omicidio volontario. Pallante scontò cinque anni e 3 mesi di carcere, grazie ad una riduzione della pena e un'amnistia nel 1953.

Quando arrivò l'attentato a Togliatti nelle piazze incandescenti si riaccese il timore di una guerra civile. Una sola notizia riusciva a distrarre gli italiani dalle ansie politiche. Ed era l'impresa di Gino Bartali che al Giro di Francia – DOVEVA VINCERE!!!

La notizia dell'attentato è giunta anche in Francia e ha sorpreso la carovana del Tour durante una giornata di riposo. Nel tardo pomeriggio, mentre il paese precipita nel caos c’è un episodio - che secondo alcuni- spiega l'incredibile epilogo della tappa del giorno dopo: si dice che il presidente del Consiglio Alcide De Gasperi abbia telefonato a Bartali chiedendogli un'impresa per 'distrarre' l'opinione pubblica.

Secondo gli studiosi, sarebbero almeno ottocento le persone a cui il fuoriclasse toscano contribuì a salvare la vita mettendo la sua bicicletta al servizio della rete di sicurezza imbastita dall'arcivescovo di Firenze Elia Angelo Dalla Costa e dal rabbino Nathan Cassuto, per conto dei quali Bartali trasportò documenti, fotografie e lettere dell'organizzazione clandestina di resistenza all' Olocausto inserendoli nel telaio della sua bicicletta; data la sua notorietà, Bartali non venne mai controllato ma rischiò la vita!!

Gian Franco Bonanni

Nilde Iotti e Palmiro Togliatti


giovedì 22 dicembre 2022

Buon Natale dal Comitato a Tutela dei Diritti Imola

Il Comitato a Tutela dei Diritti Imola ringrazia tutti i visitatori per il loro costante interesse manifestato nei nostri confronti, da ogni parte del mondo.

Nell'occasione auguriamo Buon Natale e buone feste.

Gian Franco Bonanni



I programmi di screening in Emilia-Romagna: i percorsi e la loro evoluzione

 A cura della Dott.ssa Margherita de Lillo, Responsabile Aziendale dei Programmi di Screening Oncologici.

Siamo lieti di condividere questa interessante relazione, che la Dottoressa ha illustrato durante l' ultimo Comitato Consultivo Misto di Imola. Riteniamo utile fornire alla cittadinanza questa documentazione.

Le iniziative, i lavori fatti bene meritano altrettanta rilevanza delle criticità. 

Il documento in PDF è scaricabile a QUESTO link.

 

Gian Franco Bonanni

giovedì 8 dicembre 2022

Una inutile guerra

Donetsk (prima della guerra) Fonte QUI

Questa storia vera è iniziata 30 anni fa quando morì mio padre. Mia madre rimase sola in una grande casa… aveva bisogno di aiuto e di compagnia. Con un po’ di ricerche e di fortuna, trovammo una giovane mamma Ucraina che si trovò bene nella sua stanza con bagno, tv e telefono.
Veniva da Donetsk… ed era figlia di padre russofono e madre Ucraina.
Di notte, leggeva moltissimo ma solo libri in lingua russa e ogni tanto telefonava alla figlia che era rimasta a Donestk col fidanzato per finire gli studi. Già allora era pericoloso vivere in quella città perché le sparatorie notturne erano frequenti e non di rado, ci scappava il morto.
Col volgere degli anni, la salute di mia madre peggiorò e dovevo trasferirla dove potesse essere costantemente monitorata e accudita.
Ne parlai alla Signora ucraina dandole tutto il tempo che le sarebbe servito – senza fretta - per trovare un’altra sistemazione e dopo alcuni mesi – si disse pronta e se ne andò.
Anni dopo, con mia moglie, andammo a rivedere Fontanelice.
Mi sentii chiamare ed era lei! Ci informò – con giusto orgoglio - di aver trovato un buon posto di lavoro e la casa.
La figlia e il fidanzato – ora sposati – erano a Fontanelice anche loro e lavoravano insieme e per pagare il mutuo della loro casa.
Una storia a lieto fine ma quante storie simili sono finite male o non ancora finite?
Il problema – nel nord Ucraina – esisteva già almeno 30 anni fa e, già da allora era impensabile che un tale “bubbone” guarisse da solo!!!
Se - fin dall’inizio - tutte le parti in causa si fossero riunite attorno ad un tavolo, possibile che – in quasi 40 anni - non avessero trovato una soluzione pacifica? Nessuna guerra è eterna… prima o poi, finirà anche questa… ma quanti morti nel frattempo? Quanto dolore? Quanta distruzione? Quanto inquinamento?
Da uomo di pace… da uomo che rispetta i diritti di tutti, mi chiedo perche? È avvilente non riuscire a trovare risposte a domande che non dovrebbero nemmeno esserci!!!
Ma siamo sicuri di essere animali intelligenti? 
Gian Franco Bonanni

Fontanelice foto aerea (Fonte foto QUI)


Stampante HP Deskjet 2050 Special Edition

HP Deskjet 2050 special edition

Questa stampante giaceva impolverata nel ripostiglio di un amico.
Il nostro consulente informatico volontario, Tiziano Gioiellieri, l' ha riattivata, pulita e resa di nuovo performante. Ne abbiamo fatto dono (in comodato d'uso gratuito) e installata a domicilio a una persona che versa in uno stato di difficoltà e non può permettersi determinate spese. E’ ancora una buona macchina, polifunzionale, scanner e fotocopiatrice.
Non buttate in discarica i vostri device, Pc – laptop - , stampanti e tablet. Noi li rimettiamo in circolo consegnati (in comodato d’uso gratuito) a persone e famiglie in difficoltà; e rispettiamo l’ambiente.
Per info telefonare al numero 371 1251299 (ore ufficio).
Grazie
Gian Franco Bonanni

giovedì 1 dicembre 2022

Il ponte sullo stretto di Messina:

Ne ho già ampiamente descritto le ragioni per le quali NON farlo nel post del 23 Marzo 2021 ma ora sta ritornando di moda! Noi , che siamo riusciti a far cadere il piccolo ponte Morandi - solidamente piantato su terra - pretendiamo di fare un ponte sospeso, lungo chilometri, poggiato, su due piattaforme continentali in conflitto fra loro, all’ombra del vulcano attivo più grande d’Europa, quello che ha distrutto la città di Messina con 1908 morti in 37 secondi,

Ma il problema reale, non è fare il ponte bensì fare in modo che resti in piedi!!!

Già dal tempo della Guerra di Troia, la zona era nota per i venti fortissimi e Odisseo (alias Ulisse) quando passò fra Scilla e Carridi (alias Sicilia e Calabria) si fece legare all’albero della sua nave! Ora, il riscaldamento globale, sta alzando il livello del mare… fenomeni ventosi sempre più forti favoriscono inondazioni, crolli… e vorrei tanto che ci fosse qualcuno… anche UNO SOLO che mi sapesse dire dove ancorare questo maledetto ponte per evitargli di entrare in oscillazione scaraventando nel vuoto i malcapitati che vi si trovano sopra! La politica può imporre le sue decisioni all’uomo… ma non potrà mai imporle alla natura!!!
Gian Franco Bonanni

P. S. a suffragare la nostra tesi Nicola Gratteri (Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro) ne parla nel video a seguire.


Un caloroso suggerimento al Vice Premier Salvini potrebbe essere quello di promuovere cose più utili, (vedi rete idrica) e meno pericolose.