Nell’anno 1950,avevo 8 anni ed era “l’anno Santo.” Abitavo a Pieve Cesato, una frazione del comune di Faenza.
A quei tempi, c’erano pochi diversivi a parte la Radio e la Messa della domenica serviva anche per incontrare tutti, socializzare e fare due chiacchiere. Per Pasqua, venne un bravissimo “predicatore” da Faenza e io ero curioso…mi piaceva ascoltare per imparare cose che non sapevo. Non mi perdevo una parola e “vedevo” – come in un film – lo svolgersi della Crocifissione.
Al Sacerdote della Parrocchia,venne poi l’idea di organizzare una gita a Roma e – in pochi giorni – il numero delle adesioni superò la capacità del grosso pullman prenotato…52 posti! Le donne alloggiarono in un convento di monache e gli uomini in un convento di frati. Accompagnati dalla guida turistica, visitammo il Colosseo, le catacombe, le fontane di Tivoli, Piazza Navona e il Panteon…finchè arrivò il giorno nel quale avremmo visto Papa Pio XII.
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PIO XII
Alcune guardie svizzere ci disposero ai due lati lasciando libero il passaggio centrale.
Immagine delle navate viste dall’ingresso
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La sedia gestatoria era il
trono mobile sul quale il
Papa veniva portato a spalla per poter essere visto più facilmente dai fedeli durante le cerimonie pubbliche. Si tratta di una grossa
poltrona fissata sopra una base dotata di anelli con stanghe laterali, rimovibili, che permettevano a dodici dignitari, detti
sediari pontifici, di portare il trono a spalla.
Ma quel bambino che aveva tanto attentamente ascoltato il predicatore a Pieve Cesato si confuse!L’immagine di quel Gesù con le vesti stracciate, la schiena piagata dalle frustate che arrancava risalendo la collina con la croce sulle spalle…la corona di spine e il sangue che colava sul volto…tutto era in contrasto con quello che il bambino vedeva!Qui si ostentava lusso, ricchezza e potere! Solo la “Tiara” che il pio pontefice aveva sul capo, costava un patrimonio! Ma allora la nonna aveva ragione quando diceva: fa quello che dice il Prete ma non fare quello che fa il Prete!