Stipendio: parità salariale uomo-donna
La discriminazione della donna, è - di fatto- consolidata nel coso dei secoli si manifesta in mille modi. in barba al divieto di discriminazione stipendio uomo donna. Anche la Cassazione [1] ha stabilito che, a parità di lavoro, è illecito retribuire una donna in misura minore di un uomo. È possibile un trattamento differenziato tra i sessi soltanto nel caso di concreta diversità delle mansioni [2]. Chiaramente, il principio vale anche al contrario ..Molto spesso però le leggi, anche se giuste – restano solo una cosa astratta da dimenticare o da aggirare… Guardatevi attorno! Quante donne “capo ufficio” vedete? Quante “segretarie di partito? …quante ne contate ai vertici della Magistratura?
Le donne hanno spesso combattuto per i diritti e il proprio paese. Nonostante la storia sia stata scritta prevalentemente dai maschi - per ovvie e ingiuste ragioni di potere, alcune stelle al femminile hanno brillato nel firmamento dei diritti civili illuminando il cammino dell’umanità. Da Evita Perón, leader spirituale dell’Argentina, a Indira Gandhi, politica indiana famosa per aver contribuito a trasformare il subcontinente in un paese moderno, da Anna Eleanor Roosevelt, first lady americana che lottò per i diritti civili tutta la vita, a Aung San Suu Kyi, politica birmana attiva da molti anni nella difesa dei diritti. Angela Merkel ha lavorato molto bene in Germania e la famosa “Lady di ferro inglese” Margaret Tatcher riuscì a far votare l’uscita dell’Inghilterra dall’Europa!
Samantha Cristoforetti assumerà il comando della Stazione Spaziale Europea...
L'astronauta italiana Samantha Cristoforetti, dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), è attualmente impegnata nella “missione Minerva” iniziata lo scorso 28 aprile,
Sarà presto comandante della Stazione .spaziale internazionale, dopo aver superato – nelle selezioni – tutti i concorrenti maschili!!!QUESTO DIMOSTRA CHE LA DONNA può gestire ruoli di comando e assimilare competenze tecniche esattamente come un uomo!!!
Fra i diritti delle donne, c’è anche l’aborto volontario che in Italia, è un diritto costituzionale conquistato dalle donne che, rispettando certi tempi, possono richiedere in qualsiasi ospedale italiano.
In Italia abortire è una pratica gratuita, proprio perché è un diritto riconosciuto ad ogni donna, a prescindere quindi dalle disponibilità economiche. La gratuità vale se l'intervento viene effettuato mediante il Servizio sanitario nazionale, ed è garantito anche alle donne che non hanno la cittadinanza italiana.
Ma non si può abortire in 18 ospedali italiani, perché i ginecologi che lavorano in queste strutture si dichiarano contrari. Sono tutti obiettori di coscienza individuati nell’indagine “Mai dati!” curata da Chiara Lalli, docente di Storia della medicina, e Sonia Montegiove, informatica e giornalista. Con l'associazione Luca Coscioni, che segnala anche altri diritti negati in Liguria come in Campania, e in tante altre regioni. L’aborto conquistato decenni prima che gli odierni obiettori si iscrivessero all’Università perciò nasce una domanda: perché hanno scelto un tipo di laura che li avrebbe condotti a praticare prestazioni che non vogliono fare? Avrebbero potuto scegliere almeno 50 specializzazioni diverse e lasciare ad altri il compito di rispettare i diritti delle donne! Scegliere un lavoro - sapendo già da prima di non volerlo fare- “asfaltando” i diritti costituzionali acquisiti da altri, dimostra un tipo di coscienza sul quale sarebbe fin troppo facile obiettare e che pochi vorrebbero avere!
Tutto sulla infibulazione:
L' infibulazione è una mutilazione ai genitali delle femmine che provoca una menomazione fisica e psicologica per fare assoggettare meglio la fattrice che DEVE procreare a certe condizioni e queste sono spesso dettate da mentalità, usi e costumi perversi dei quali NON vi è traccia nei libri della loro religione. Personalmente, ho letto attentamente il Corano: Nell'Arabia di Maometto, il velo aveva la funzione di far riconoscere immediatamente la donna come vera credente, da rispettare, distinguendola così dalle concubine e dalle schiave. Il velo quindi era una difesa che evitava alla donna di essere molestata.
Oggi l'infibulazione femminile è vietata in quasi tutto il mondo, sopravvivendo solo in alcune nazioni (è il caso ad esempio della Somalia, in cui la percentuale di donne infibulate sfiora il 100%), ciò nonostante, in molti paesi essa è ancora largamente praticata, spesso assieme a pratiche escissorie ancora più invasive e limitanti, e non di rado porta alla morte della donna infibulata a causa delle scarse condizioni igieniche in cui viene praticata. Mio padre era carabiniere ed ha fatto “servizio” alcuni anni in Somalia. Raccontava che le bambine venivano infibulate molto precocemente e offerte in moglie a chi offriva di più. La moneta usata, erano le pecore e con 20…25 pecore si aveva in cambio una bella moglie! Una camera da letto era attrezzata al piano di sopra e la bambina aspettava!
Parenti ed amici erano fuori, davanti alla casa ad aspettare. Il padre ed il marito firmavano il contratto poi il marito saliva e - dopo poco- urla strazianti rompevano il silenzio! Mio padre era li sotto, armato come Rambo e non poteva fare nulla pena arresto immediato e chissà cos’altro!!! Poi le urla cessavano e lo sposo si affacciava felice alla finestra sventolando un lenzuolo rosso di sangue e tutti – da sotto – ballavano e cantavano!!!
DA NOTARE CHE IL CORANO NON PREVEDE L’INFIBULAZIONE
Lo stesso Himan del Cairo, non ha infibulato la sua figlia femmina! L’infibulazione deriva da consuetudini locali ad esclusivo vantaggio dell’uomo che si prende il diritto di avere quante donne vuole
Esistono vari tipi di mutilazioni genitali di differente gravità:
- Mutilazioni di Tipo I che consistono in incisioni e parziale ablazione del prepuzio clitorideo;
- Mutilazioni di Tipo II, una mutilazione più cruenta della precedente particolarmente diffusa in Africa Orientale e consiste nell’asportazione del prepuzio clitorideo e del clitoride nonché l’escissione parziale delle piccole labbra;
- Mutilazioni di Tipo III, che costituisce l’infibulazione propriamente detta: dopo l’asportazione dei genitali esterni come avviene nel tipo II, la faccia interna delle grandi labbra viene scarnificata e fatta sanguinare. Le due superfici così ottenute vengono fatte aderire tra loro e cucite insieme con mezzi di fortuna ad esempio con spine di acacia. Viene giusto lasciata un piccolo foro per favorire l’orinazione e le perdite mestruali.
Infibulazione: a cosa si va incontro?
Questo tipo di procedure e le condizioni igienico sanitarie del tutto inadeguate, oltre che impedire – per sempre alla donna di percepire il piacere sessuale, renderanno dolorosissima qualsiasi penetrazione e la metteranno a rischio della vita in caso di parto,
La donna partorisce l’uomo, lo allatta, lo cura e lo protegge e lui – diventato adulto- la ricambia trasformandosi nel suo peggior nemico e mostrandole il peggior lato della sua criminale natura egocentrica! Nel 2022,solo in Italia sono state uccise 451 donne
Infibulazione in Italia: più di 80mila donne esposte alle mutilazioni
Waris Dirie (fonte foto QUI) |
Una bambina di pochi anni è fuggita di casa di mattina presto… scalza ha camminato mesi nel deserto bevendo quando poteva…. mangiando quello che trovava quando poteva e- dopo mesi- arrivò ad una città dove fu sfruttata per lavori umili, spesso schernita, derisa e mal pagata. Lei osservava tutto imitava tutto… i piedi guarirono e imparò a camminare sui tacchi e imparò la lingua… Era bellissima ed aveva un “portamento” inimitabile al punto tale che fu notata!!! Divenne una nota indossatrice richiesta e pagata in ogni sfilata di moda.!!! Ne nacque un film: IL FIORE DEL DESERTO… o La rosa del deserto… lo potete noleggiare o trovarne brani su YOU TUBE.
Lei si racconta… davanti un pubblico silenzioso e – libera da ogni freno – impartisce una “lectio magistralis” che solo chi ha vissuto dolore e orrore sulla sua pelle, poteva dare! Fatti, non parole!!!
Foto tratta dal film Fiore del deserto (fonte QUI) |
Grazie Waris Dirie!
Chi non è con te, non è degno di essere definito UOMO!!!
Gian Franco Bonanni
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