Il Comitato a Tutela dei Diritti è lieto di condividere questa importante e salutare iniziativa.
A seguire il testo di presentazione delle evento.
“Cittadinanza in scena” è alla sua quarta edizione. È una rassegna teatrale che si inserisce nel quadro delle proposte di “Oltre la Siepe”, coordinate dall’Associazione E PAS E TEMP ODV, e che come ogni anno vede l’adesione delle Amministrazioni del Comune di Dozza e del Comune di Imola.
Le premesse di tale iniziativa risiedono nella necessità di offrire alla Comunità importanti chiavi di lettura, che attivino una riflessione collettiva volta al superamento di stereotipi e pregiudizi, per una sana convivenza tra soggetti portatori di istanze ed interessi differenti.
“Fare teatro” lo riteniamo un esercizio necessario per perseguire questi obiettivi, poiché favorisce la crescita personale e della comunità. Il teatro infatti è un bene comune, ed in quanto tale diventa importante alimentare le condizioni affinché possa essere una pratica diffusa: un appello che rivolgiamo a chi amministra le nostre città, in cui gli spazi comunitari e di aggregazione sociale sembrano rarefarsi sempre più, rendendo faticoso rispondere a questo bisogno di crescita.
La rassegna, quest’anno, si apre con uno spettacolo collettivo al quale partecipano i gruppi teatrali che l’hanno animata nel tempo. La performance si svolgerà in un luogo significativo per la storia imolese: l’ex manicomio dell’Osservanza. Non solo un luogo dove sono state recluse persone considerate “matte”, ma un’istituzione che richiamava al rapporto tra cittadino e potere, e che si rivolgeva soprattutto a coloro che non vi erano ricoverati, per definire quali fossero comportamenti leciti o meno da mantenere nella società.
Una cattedrale in cui “i sacerdoti”, medici e infermieri, mettevano in scena il rito della purificazione dal male, proteggendo la comunità dal “nemico” che quel male rappresentava. Un luogo che rispondeva alla necessità di escludere, separare, dividere, trasformare il disagio in colpa, i bisogni di crescita personale ed il desiderio di emancipazione collettiva in orrori della mente. Una formidabile agenzia del controllo sociale, politico, economico, che nulla aveva a che fare con la cura e la guarigione.
Per tale motivo la performance collettiva svilupperà la sua narrazione attorno al tema della “costruzione del nemico”, che ha avuto negli ospedali psichiatrici la sua più importante espressione, una strategia geniale per risolvere le feroci contraddizioni che dilaniano le società creando sofferenza e dolore nelle persone che li hanno subiti.
È questa la memoria che ci interessa preservare, affinché essa divenga strumento necessario per interpretare il presente. Un presente sul quale oggi incombono pericolosamente le ombre lunghe di quel drammatico passato.
A cura di: Associazione E PAS E TEMP, Associazione culturale T.I.L.T., Compagnia teatrale Exit, ExtraVagantis Teatro, Gabriele Zagnoni, PerLeDonne ODV.