Non tutte le nuove tecnologie sono rispettose dell'uomo e dell'ambiente che a lui serve per vivere. L'Associazione Comitato a Tutela dei Diritti Imola, vuole riempire un vuoto di informazione, valutare le nuove scoperte e l'impatto che avranno sulla qualità della nostra vita, nonché eventuali rischi per la nostra salute ad esse connessi

giovedì 6 gennaio 2022

MANGIATE DEL PESCE… IL PESCE FA BENE!

Lo sento dire da quasi 80 anni ma il mondo cambia e non so se oggi sia ancora vero! Similmente a ciò che accade coi funghi, esistono anche pesci dannosi alla salute, tipo il pesce palla che – ad esempio – si difende iniettando una “tetrodo-tossina” centinaia di volte più letale del cianuro.

In Giappone lo mangiano, preparato da uno “Chef” addestrato solo alla sua preparazione.

La passione per il sushi aumenta ogni giorno di più diventando concettualmente la pizza del nuovo millennio e il pesce crudo è diventato un’alternativa glam allo spuntino di mezzogiorno o alla cena serale ma… fate attenzione! Per quanto sushi e sashimi siano leggeri e gustosi, possono anche presentare rischi e pericoli notevoli per la salute, se non sono freschi, se l’igiene non è perfetta e non sono cucinati e conservati nel modo migliore.

È quasi impossibile avere la matematica certezza di essere al sicuro quando si consuma pesce crudo, ma si possono scegliere solo posti conosciuti, certificati (dal passaparola, da siti di opinioni degli utenti, ecc.)

  • Un ragazzo italiano che ha lavorato come “Chef” per tre anni in un ristorante di Tokio, è ritornato in Italia e suggerisce di evitare il susci a basso costo perché un buon piatto – in un ristorante sicuro – costa 100 dollari.
  • Se si cucina il sushi in casa, congelare il pesce per almeno 4 giorni a una temperatura inferiore ai -15/-20 gradi
L’acronimo “F.A.D.” Fishing Aggregating Devices significa aggregazione dei pesci a distanza ed è un sistema illegale di pesca indiscriminata diffuso in tutto il Mediterraneo senza alcun controllo.
Link: QUI
I F. A. D. del Mediterraneo si stima siano un milione e cinquecentomila.
Guarda video QUI
Tra non più di 30, forse 40 anni, dicono gli studiosi, mari e oceani potrebbero essere popolati da più plastica che pesce. Le stime, fatte proprie anche dalle maggiori organizzazioni ambientaliste internazionali come Sea Shepherd e WWF, lasciano ben poche speranze alla fauna marina che, nonostante i ripetuti allarmi, continua ad essere depredata, distrutta sprecata senza ritegno.
Ogni anno vengono pescate nei mari del mondo oltre 80 milioni di tonnellate di pesce di cui un quarto viene ributtato in mare come scarto di minore interesse economico.
Noi consumiamo solo circa 27 milioni di tonnellate di pesce.
L'82 % circa delle riserve ittiche europee e il 63% di quelle atlantiche possono considerarsi esaurite.
La pesca del tonno è tra le più industrializzate al mondo e responsabile di gravi impatti sugli oceani.
Per pescare il tonno vengono utilizzati metodi di pesca distruttivi; infatti la pesca con i FAD, ovvero quegli oggetti galleggianti utilizzati per concentrare i pesci, causa non solo la cattura di esemplari giovani di tonno, ma di numerosi altri animali marini, tra cui specie in pericolo, come squali e tartarughe etc.

Si stima che per ogni 9 chilogrammi di tonni catturati si peschi anche 1 chilogrammo di altri “indesiderati” minacciati d’estinzione con grave danno all’ecosistema.
Mangiare pesci piccoli, pesci che non hanno ancora raggiunto l’età per la riproduzione, significa incidere sulla conservazione delle risorse ittiche.
Specie nei pesci predatori, ad esempio il tonno, si trova anche mercurio. Esistono ancora alcuni paesi (come la Cina) dove la combustione di legno e carbone è tutt'oggi molto diffusa (circa 2mila tonnellate, equivalenti al 30% delle emissioni totali annue di mercurio nell'aria).
L'assorbimento del mercurio inorganico attraverso l'apparato digerente e la pelle dipende dalla solubilità dei sali; il metilmercurio è facilmente assorbito dopo assunzione per bocca (orale). Il mercurio metallico e il metilmercurio hanno come bersaglio principale il sistema nervoso centrale e periferico, mentre i sali inorganici di mercurio sono corrosivi per occhi e pelle e, se ingeriti, hanno effetti sul sistema gastrointestinale e possono provocare danni ai reni.
L'avvelenamento improvviso e rapido (forma acuta) associato ad inalazione di elevate quantità di vapori di mercurio, si manifesta con sintomi nervosi progressivi (tremori e perdita di sensibilità) che possono portare alla morte della persona colpita.
Se, invece, sono ingerite elevate quantità di sali di mercurio, i disturbi (sintomi) che compaiono sono: coliche addominali con emorragia, effetti sull'apparato circolatorio (shock) ,polmonite interstiziale.
In ogni città di mare, vedrete un porticciolo gremito da imbarcazioni private… teoricamente dovrebbero appartenere a gente che ama il mare ma molto spesso si tratta di persone che usano il mare senza rispettarlo troppo… un esempio: mi trovavo in Slovenia quando fui invitato a pranzo da un gruppo di “amanti dl mare” italiani… mangiavano datteri di mare perché sono buoni!!! A loro non interessava dell’azione distruttiva messa in atto per averli! In silenzio, mi alzai senza pranzare, non salutai nessuno, andai alla Stazione in taxi e ritornai a casa in treno alle 4 della mattina.
Le petroliere e le piattaforme di estrazione del petrolio, fanno il resto!
Sulle coste della California, la perdita di petrolio di una piattaforma di estrazione, ha contaminato centinaia di Km di mare con petrolio!
Nessuno fa qualcosa di concreto per pulire i mari e salvare i pesci.
Sulle coste del Marocco, grossi “globi” di schiuma bianca si addensano sulla battigia perché gli scarichi a mare, non hanno il depuratore. La plastica degli oceani si frantuma e le micro particelle finiscono nel pesce anche quelle!
La costa del Cile – poco popolata, senza grosse industrie, è una delle poche zone dove il pesce può sicuramente considerarsi non contaminato e soddisfare le esigenze locali.
Allo stato attuale delle cose, mi sento di dover dire che il pesce farebbe bene se la pesca fosse sostenibile… se tutte le nazioni rispettassero certe regole… SE LA PESCA NON FOSSE DISTRUTTIVA… se gli scarichi a mare fossero tutti depurati… se si investissero risorse nella pulizia degli oceani e dei mari in genere… se etc… etc…
Perfino le grosse navi da crociera inquinano il mare e l’ambiente. Questo e ciò che si lasciano dietro


Riguardo il Mediterraneo, bisognerebbe ripulirlo dai “FAD”, punire severamente chi li installa, dare ai pescatori un manuale di comportamento in modo da limitare il pescato dando al mare il tempo di ripopolarsi… bisogna curare le sue ferite prima che diventi un “MAR MORTO”!
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L’Associazione Comitato a tutela dei diritti, si è sentita in dovere di darvi delle informazioni il più esatte possibile…e spetta solo a voi decidere l’uso che ne farete.

Gian Franco Bonanni

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