Non tutte le nuove tecnologie sono rispettose dell'uomo e dell'ambiente che a lui serve per vivere. L'Associazione Comitato a Tutela dei Diritti Imola, vuole riempire un vuoto di informazione, valutare le nuove scoperte e l'impatto che avranno sulla qualità della nostra vita, nonché eventuali rischi per la nostra salute ad esse connessi

venerdì 17 aprile 2020

CARI LETTORI, VORREI CHIUDERE IL LUNGO CAPITOLO DELL’AUTO ELETTRICA CON ALCUNE CONSIDERAZIONI FINALI


Questa auto presuppone il rifacimento delle linee elettriche…l’adeguazione degli impianti elettrici e dei garages nelle abitazioni…la produzione – su vasta scala – di energia “pulita” generata da fotovoltaico o eolico…l’addestramento di Pompieri, Polizia, Carabinieri e di tutti i soccorritori in genere ad operare con estintori di nuovo tipo e MAI con acqua e una rete di assistenza tecnica altamente specializzata e diffusa in ogni nazione.   L’Italia ha un problema in più…essendo protetta dalle Alpi che frenano i venti da Nord e da Nord-Ovest, abbiamo pochissime zone adatte all’eolico.

Come vedrete dalla “cartina” pubblicata sotto, solo la Puglia, una piccola zona del Molise sono altamente produttivi…si può fare qualcosa in Calabria, Sicilia e Sardegna ma siamo ben lontani da quello che servirebbe per dare energia ad un parco macchine diffuso…con l’aggravante che la carica delle batterie è prevalentemente notturna e il vento cala di intensità proprio mentre la produzione fotovoltaica scende a zero!

Gian Franco Bonanni

Quanti impianti eolici ci sono in Italia?:

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